IFS ha pubblicato la versione 2 delle sue Linee Guida per la mitigazione delle frodi sul prodotto (IFS Guideline Product Fraud Mitigation); analizziamone insieme i contenuti principali.
Indice articolo
1. Cos’è l’attività fraudolenta e come valutarne il rischio
Le frodi alimentari e le attività per la loro mitigazione sono un problema antico.
Le frodi sui prodotti comprendono una vasta gamma di atti fraudolenti relativi agli alimenti e agli imballaggi alimentari, che hanno trovato, nel mercato sempre più globalizzato e nell’apertura degli scambi commerciali, occasioni nuove di realizzazione, le quali hanno accresciuto in via esponenziale portata e dimensioni del fenomeno.
Se vogliamo provare a dare una definizione sommaria di attività fraudolenta e distinguerla dalla non-conformità, possiamo fare riferimento ai quattro criteri indicati nel Report annuale per l’anno 2019 sulle attività dell’Europa per contrastare le frodi alimentari (2019 Annual Report: The EU Food Fraud Network – pubblicato qui https://ec.europa.eu/food/sites/food/files/safety/docs/ff_ffn_annual-report_2019.pdf ), che sono i seguenti:
- VIOLAZIONE DELLA NORMATIVA UE di cui all’articolo 1, par. 2, del Regolamento (UE) 2017/625 (Regolamento sui nuovi controlli ufficiali);
- INGANNO DEL CLIENTE/CONSUMATORE (ad esempio, attraverso l’alterazione della colorazione o dell’etichettatura di un prodotto, in modo da nasconderne le qualità);
- GUADAGNO ECONOMICO: l’attività fraudolenta può portare a vantaggi economici diretti o indiretti per l’autore della frode;
- INTENZIONE: un elemento di forte distinzione con la non-conformità è l’intenzionalità, dedotta dall’esistenza di elementi tali da escludere l’accidentalità o casualità del comportamento (come, ad esempio, la sostituzione di ingredienti di alta qualità con altri di qualità inferiore).
Oltre ai requisiti legislativi, organismi del settore quali la Global Food Safety Initiative (GFSI) promuovono programmi di sicurezza alimentare per introdurre e attuare sistemi per mitigare il rischio di frode alimentare.
L’IFS ha incorporato la necessità di adottare misure di mitigazione delle frodi per soddisfare i requisiti di GFSI.
Dal momento che le frodi sui prodotti possono verificarsi in qualsiasi anello della catena di approvvigionamento alimentare, è stata sviluppata una guida generale e per ogni standard sono stati incorporati esempi specifici all’interno di un capitolo o di un allegato:
• IFS Food Versione 6.1 e IFS PACsecure Versione 1 (allegato 1)
• IFS Broker versione 3 (capitolo 5)
• IFS Logistics Versione 2.2 (capitolo 6)
All’interno del documento (scarica qui il testo – English version https://www.ifs-certification.com/images/standards/ifs_food6/documents/IFS_Guideline_Product_Fraud_Mitigation_V2_EN.pdf), IFS specifica di non prescrivere alcun metodo di valutazione del rischio, posto che non esiste un modo univoco di eseguire l’attività di risk assessment: ogni azienda può decidere quale metodologia di valutazione della vulnerabilità da frodi alimentari utilizzare e implementare e, di conseguenza, quale piano di mitigazione attuare.
Sebbene la valutazione del rischio possa variare da una società all’altra, tuttavia la metodologia per una valutazione della vulnerabilità alla frode del prodotto dovrebbe includere almeno i seguenti passaggi:
- identificazione di potenziali attività di frode sui prodotti, attraverso l’utilizzo di fonti di dati conosciute e affidabili;
- valutazione del livello di rischio del prodotto, delle materie prime, dei materiali per il confezionamento (quando e ove applicabile);
- valutazione circa la necessità di adottare misure di controllo aggiuntive;
- sviluppo e implementazione del piano di mitigazione delle frodi sui prodotti, mediante l’utilizzo dei risultati della valutazione di vulnerabilità;
- revisione annuale o ogni qualvolta vi sia un aumento del livello di rischio identificato.
I criteri utilizzati per valutare il livello di rischio dovrebbero essere i seguenti:
• Storia degli incidenti di frode del prodotto;
• Fattori economici;
• Facilità di verificazione dell’attività fraudolenta;
• Complessità della catena di approvvigionamento;
• Misure di controllo attuali;
• Fiducia nel fornitore.
Per ogni standard IFS, le Linee Guida elencano i requisiti specifici e le matrici di valutazione, riportando quanto viene effettivamente raccomandato alle aziende di sviluppare, tenuto conto della probabilità che un evento fraudolento avvenga e della probabilità che esso venga scoperto.
2. Piano di mitigazione IFS
Secondo le Linee Guida, punto di partenza per il Piano di mitigazione dovrebbe essere la definizione di un Team interno all’organizzazione.
Il Team dovrebbe essere formato da persone dotate di tutte le conoscenze e competenze necessarie a ottenere informazioni rilevanti, pertinenti e sufficienti all’esecuzione di questo tipo di valutazione. Viene raccomandato, dunque, di interpellare, ad esempio, un rappresentante dell’ufficio acquisti, che abbia contatti con i fornitori, dimestichezza con i prezzi delle materie prime e dei materiali a contatto con gli alimenti; consigliato anche il supporto di un rappresentante tecnico, che conosca la composizione del prodotto, il processo di produzione, ecc.
Una volta valutato il rischio e definite le misure attuali di controllo, l’azienda può iniziare a impostare un piano di mitigazione, specifico per ogni standard e adeguato a ciascun momento della catena di fornitura.
Il piano di mitigazione dovrebbe essere rivisto in linea con la revisione del sistema di gestione della qualità.
3. Conclusioni
La capacità di riconoscere e contrastare comportamenti fraudolenti rappresenta per l’impresa alimentare una sfida e un’attività indispensabile, se si vuole evitare di immettere sul mercato un prodotto diverso da quello dichiarato o, nei casi più gravi, pericoloso per la salute del consumatore.
Individuare precisi ruoli e responsabilità, adottare, all’interno dell’organizzazione aziendale, un piano sistematico di mitigazione del rischio, secondo una metodologia strutturata, se si vuoleanche conforme allo schema IFS, può costituire valido supporto per tutte le aziende del settore.
E non solo per soddisfare il requisito richiesto ai fini della certificazione.